21 – Fuori tempo massimo

21 – Fuori tempo massimo   

Prof. Antonio Dal Prà – geologo – ottobre 2021 – Geoillazione pandemica
Il cambiamento climatico       I gas serra     Il buco dell’ozono
Brrr….       Cosa ci aspetta?     Mistero… Tanta confusione….  

Cari amici, ci aspettano tempi duri, durissimi. Ce lo sbattono  contro tutti i giorni i climatologi, che ultimamente sono spuntati come funghi , come gli allenatori di calcio in occasione di una partita della Nazionale. Dicono che sia in atto un terribile e pericoloso cambiamento climatico , che colpirà inesorabilmente e tragicamente l’Umanità. Dicono che non abbiamo più tempo per intervenire, che siamo al limite di una grande tragedia, ma lo dicono da anni, e fortunatamente  finora siamo ancora qui….almeno per ora e speriamo che duri.

Se ne sentono di tutti i colori, ma mi pare che in generale non ci sia molta preoccupazione. I giovani starnazzano rumorosamente per le strade, ma non so quanto siano convinti . I Grandi della Terra chiacchierano e fanno promesse e programmi a lungo termine, che spesso disattendono.

Insomma una grande confusione. Io non sono del mestiere, ascolto, leggo qualcosa, mi guardo attorno, ma ho le idee confuse, molto confuse.

Che il clima stia dando segni di cambiamento  pare che non ci siano dubbi. Ci accorgiamo anche noi, comuni mortali.  La temperatura dell’aria è aumentata. Estati molto calde, un caldo prolungato e anomalo. Eventi meteo inusitati : trombe d’aria, grandinate con chicchi che sembrano cipolle, strade  sottacqua ogni volta che piove… I ghiacciai delle nostre montagne che si ritirano velocemente. Le calotte polari che si sciolgono. Non ci sono più le piogge primaverili e autunnali, ma le “bombe d’acqua” che causano frane e alluvioni , su  una rete idrografica non abituata ad afflussi meteo così intensi e localizzati. E i climatologi, che sanno tutto, prevedono un pericoloso e drastico aumento del livello dei mari. 

Insomma, siamo proprio fregati. Si salvi chi può ! Ma che dobbiamo fare?

Nei frequenti e tumultuosi dibattiti si sostiene che è tutta colpa nostra, colpa dell’animale uomo. L’uomo ne ha combinato di tutti i colori e ha profondamente turbato le norme che regolano i fenomeni climatici della natura. Montagne di anidride carbonica scaricati nell’atmosfera, milioni di auto , bus, camion che impestano l’aria di porcherie con i gas di scarico , migliaia di ciminiere delle industrie che iniettano fumi tossici in cielo ,  migliaia di aerei che tutti i giorni segnano il loro passaggio con scie inquinanti….e altro ancora.  Ecco allora il famoso “buco dell’ozono “ un buco-bucone che squarcia l’ozonosfera e lascia entrare i pericolosi e micidiali raggi ultravioletti, dannosi all’uomo, agli animali, alla vegetazione. Dicono che il buco, che si sposta continuamente, e che in prevalenza si aggira attorno al polo sud e all’Antartide, sia prodotto soprattutto dai composti alogenati di fonte antropica. Secondo gli studiosi la sua estensione supera i 20 milioni di km2.

E poi i famigerati “gas serra”,  che catturano il calore solare e sono la causa del surriscaldamento della terra, dell’aumento della temperatura che i climatologi ci prospettano da tempo. Il principale gas serra pare che sia la CO2 , l’anidride carbonica. Questa , oltre ad avere una origine naturale ( vulcani, degradazione delle sostanze organiche terrestri, ecc. ) viene anche prodotta abbondantemente dall’uomo, con l’uso dei combustibili fossili, con la deforestazione, con gli incendi. 

Quelli che conoscono  e studiano il problema, sostengono che oggi la concentrazione della CO2 in atmosfera è del 63% superiore ai livelli presenti all’inizio dell’era industriale. L’uso del metano è responsabile per il 19%. Se è così, l’uomo ci ha messo lo zampino, anzi una zampata  bella grossa nel determinare l’alta concentrazione della CO2.

Evidentemente la grande contaminazione proviene dall’industria e dai motori dei milioni di veicoli di trasporto, sui quali si sta intervenendo per rallentare le emissioni. Ma sarà dura, molto dura. In compenso hanno messo in atto restrizioni che mi appaiono …..a dir poco divertenti e di scarsa efficacia: il contadino non può più bruciare le stoppie, sono proibiti i falò dell’antico rito di “ brusa la vecia” che in molti paesi si esegue all’Epifania, non si possono bruciare le ramaglie del giardino…. Hanno anche minacciato di impedire l’uso dei caminetti delle case…..Poveri noi !! Forse non si hanno ben chiare le dimensioni del problema !

Ma di chi le colpe di questi terribili e pericolosi cambiamenti, che pare ci costringeranno , secondo i soliti sempre più numerosi bene informati, a drastici cambiamenti della nostra vita ?

A sentire i più loquaci, dalla Greta svedese ai climatologi nostrani, la colpa è dell’uomo, del famigerato animale uomo.

 In realtà potrebbe essere non proprio così. Infatti molti sostengono che quello che sta succedendo potrebbe essere una serie di   fenomeni naturali , ai quali certamente l’uomo sta dando energicamente una mano con le sue azioni malefiche, insensate, criminali. A sostegno che chi dirige l’orchestra sia Madre Natura, e l’uomo dia solo un aiuto,  ci sono moltissimi esempi di cambiamenti climatici avvenuti nel passato, quando l’uomo neppure c’era.  

A scuola abbiamo studiato le grandi glaciazioni dell’Era Quaternaria, avvenute in tempi geologicamente molto vicini. Ad ogni glaciazione sono seguite le fasi di ritiro, dovute a drastici aumenti di temperatura. Vi ricordo che i ghiacci dell’ultima glaciazione, avvenuta circa 11.000 anni fa, dicono gli studiosi, arrivavano alle    nostre pianure. Lo testimoniano, per esempio,  i depositi morenici dell’anfiteatro del Garda, provenienti dalla vallata dell’Adige, le colline moreniche di Cogollo e Piovene nel Vicentino allo sbocco dell’Astico in pianura, le morene di Bassano del Grappa , in uscita dalla valle del Brenta, l’apparato morenico  della zona di Vittorio Veneto dovuto al ghiacciaio del Piave, le cerchie moreniche della zona di Osoppo in Friuli, costruite dalla fronte del ghiacciaio del Tagliamento. L’ enorme calotta glaciale  che copriva  Alpi, Prealpi, e tutte le vallate alpine si ritirò in seguito ad un aumento della temperatura, liberando monti e valli e si confinò  nelle cime maggiori delle Alpi e in alcune aree ristrette delle Dolomiti. 

In questa fase di alte temperature e di ritiro generale  dei ghiacciai, e di innalzamento dei livelli marini, noi non c’eravamo, L’uomo era ancora …uno scimmione innocuo,  inoffensivo verso il clima.

E allora ? Mah ! Certo  è molto difficile dare una spiegazione esatta  di  quello che sta succedendo. Gli esperti e gli studiosi, numerosi e sempre in aumento, non sono in accordo, litigano furiosamente, gridano, si insultano. 

Gli interventi programmati e in atto, anche con accordi internazionali, a livello mondiale, messi a punto e indicati dalla UE e dalle Nazioni Unite sono indirizzati a esclusivamente a contrastare le cause del mutamento di clima.

Ma si riuscirà ad intervenire efficacemente?  E in quanto tempo ?  Molto difficile a saperlo. E se i fenomeni in atti fossero dovuti non solo all’uomo ma anche a Madre Natura, come è avvenuto ripetutamente in passato ? Madre Natura potrebbe darci una mano e, magari domani,  invertire la rotta. Se invece le variazioni climatiche continuassero in barba ai nostri interventi mitigatori ?

Capite benissimo che i dubbi e le incertezze sono tante e dalle conseguenze gravi e tragiche . C’è poco da stare allegri. 

Il fatto che mi stupisce è che tutti gli sforzi messi in atto convergono verso la  lotta alle presunte cause dei mutamenti : soprattutto contro i gas serra, che provocano l’innalzamento della temperatura, e contro i prodotti che causano un allargamento del buco sulla ozonosfera. E quasi nessuno si preoccupa di preparaci ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico sulla nostra vita. 

Se la temperatura continuasse ad aumentare occorrerà provvedere alla climatizzazione delle abitazioni , degli uffici, delle fabbriche. Quindi occorrerà disporre di energia, tanta energia. Che già ora è carente nei momenti di punta dei consumi. Allora serve utilizzare tutte le possibili fonti energetiche pulite, e pensarne di nuove.

Se la temperatura continuerà a crescere, l’agricoltura richiederà maggiori irrigazioni e quindi grandi quantità di acqua , da accumulare in nuovi grandi serbatoi da colmare con le piene dei fiumi. Oppure si dovrà mutare la tipologia delle coltivazioni.

Se la temperatura procederà nella sua fase di aumento, lo scioglimento progressivo dei ghiacci delle calotte polari determinerà un lento ma inesorabile innalzamento del livello dei mari : le coste rocciose andranno in erosione e saranno soggette a frane ; le coste sabbiose saranno inondate , aggredite e retrocederanno, con distruzioni di spiagge, fabbricati e  strade ; il cuneo salito risalirà inesorabilmente gli alvei fluviali, mettendo in crisi i prelievi irrigui e l’agricoltura; le città costiere saranno in pericolo e potranno nel tempo essere sommerse. Occorrerà programmare seriamente l’arretramento verso l’entroterra dei servizi essenziali a rischio : ferrovie, aeroporti, autostrade, centrali elettriche, centri produttivi , e altro.

Cosa ne dite di tutto questo ?

Sarebbe spaventoso se potesse veramente  avvenire, soprattutto per i nostri figli, e nipoti  , per le generazioni future.

Proprio per questo ritengo che dobbiamo non solo combattere le cause, ma anche e soprattutto prepararci fin d’ora ad affrontare gli effetti dei cambiamenti , senza aspettare di decidere se potranno veramente accadere.  Anche perché ci sono molti dubbi che si riesca e si voglia seriamente  provvedere ad eliminare le cause antropiche dei mutamenti. Sono interessate grandi Nazioni , spesso in contrasto tra di loro e sono coinvolti interessi economici enormi. 

Si nuota purtroppo nell’incertezza dei fenomeni. Si continua a discutere , a litigare, a organizzare congressi sul clima, a imboccare vie divergenti, a non rispettare i patti. 

Credo proprio che se Madre Natura non ci dà una mano, siamo del gatto.

Io spero seriamente che Madre Natura possa  perdonarci di tutti i malefici e le pugnalate che le abbiamo inferto , e decida domani mattina di chiudere il buco dell’ozono e di annientare le montagne di gas serra che abbiamo riversato in atmosfera.  Lo spero proprio, perché non mi fido dell’animale uomo.

Pubblicato in Geoillazioni.

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